La strada da fare - Ma siamo sicuri che stiamo camminando?

Come canta Eros Ramazzotti, “ognuno di noi ha il suo pezzo di strada da fare“.

Sento e risento questa canzone e poi penso “ci sentiamo pronti ad accettare qualsiasi cosa succeda sulla strada che abbiamo scelto di percorrere?“. Non so se qualcuno, tempo addietro, ha recitato un “siamo sicuri di essere proprio noi a camminare sul nostro sentiero?“.

 

Forse siamo su un pullman, stanchi di stare seduti in mezzo a persone che non conosciamo, magari anche adorabili, e pensiamo invece di aver fatto migliaia di chilometri a piedi.

Anzi, facciamo ancora un passo indietro ed aggiungiamoci un altro pezzo. Arriva il momento in cui iniziamo a decidere realmente della nostra vita, senza adattarci a quello che ci hanno insegnato essere giusto fare, a quello che va di moda dire o pensare o a quello che “io non ho potuto avere e quindi dovrai arrivarci tu”, al cercare un bravo compagno od una brava compagna, avere un lavoro che ci dia sicurezza, sposarci, avere una famiglia, comprare una bella casa, avere dei figli, …

Ecco, quando decidiamo che il diario scritto dagli altri non ci piace più, quando ci troviamo ad un bivio e scegliamo una strada poco o per niente trafficata, arriva la domanda cruciale: siamo veramente pronti ad affrontare tutto quello che la scelta di camminare con le nostre gambe ci porterà a vivere?“.

 

Penso che una delle domande da porsi sia proprio questa, che la risposta possa arrivare solo con l’esperienza e che molte persone all’inizio non si sentiranno pronte ad accettare le proprie scelte.

Passo dopo passo possiamo però capire che se non siamo pronti ad affrontare la situazione che si è creata possiamo uscirne o anche, andando avanti, ripetere una situazione simile fino a quando non riusciremo a premere tasti diversi per trovare il modo di impostare il navigatore in modo corretto, senza dimenticarci che non siamo soli, che dobbiamo convivere con altre persone che si trovano nella stessa situazione e che non possiamo decidere per loro.

 

E così capirò che “posso sbagliare”!

E solo sbagliando potrò capire quale sono le scelte guidate dagli insegnamenti ricevuti e dalle mie abitudini e quale invece è la cosa giusta da fare per me, che mi fa stare bene e mi dà piacere.

 

Per quest’anno auguro a tutti di poter scegliere di camminare con scarpe comode e che ci piacciano, onestamente, senza farsi guidare dai desideri o, peggio ancora, dai rimpianti di altri.

E di capire che anche la persona che vi trovate di fronte in qualsiasi momento della vostra vita sta vivendo la stessa situazione e che necessità dello stesso aiuto che serve a voi.

 

Buon lavoro per questo 2015, che sia solo vostro, qualsiasi cosa succeda!