Le allergie. Quello che il nostro corpo ritiene un pericolo.

L’allergia è una risposta del sistema immunitario del nostro organismo che riconosce una o più sostanze, che non creano nessun disturbo alla maggior parte degli altri individui, come pericolose per la propria integrità e le combatte creando anticorpi in modo abnorme e dando vita a sintomi di tipo cutaneo, respiratorio, oculare e intestinale.

Il sintomo che si presenta è legato spesso al tipo di persona che subisce l’influsso di queste situazioni.

Il moralista avrà conseguenze sull’intestino, sede del vero IO che viene trattenuto o nascosto per non venir meno agli insegnamenti ricevuti, la persona che ama la libertà si sentirà soffocata e avrà problemi all’apparato respiratorio, chi finge felicità per non mostrare la propria rabbia indossando una maschera avrà problemi oculari o cutanei e così via.

 

Altrettanto importante è il tipo di antigeni che il nostro corpo inizierà a combattere per non far entrare qualcosa da noi ritenuto pericoloso al fine di proteggere la nostra identità.

I pollini primaverili sono legati al cambiamento e all’energia sessuale e riproduttiva della natura e chi è allergico, spesso, non riesce a vivere in modo spontaneo l’eros oppure è terrorizzato da tutto quello che può “modificarmi”.

Il latte ed i latticini sono legati all’allattamento e quindi alla figura materna.

Le polveri di casa rappresentano il senso di soffocamento che ci da l’ambiente in cui viviamo.

I peli di animale in genere riguardano invece le persone che cercano di sottomettere il loro lato animale.

I peli di gatto riguardano i rituali di accoppiamento e l’intimità.

La gomma è legata alla capacità di avere una mentalità elastica.

 

Spesso le allergie derivano da una storia passata molto personale, ma in alcuni casi possono essere legati ad una coscienza collettiva, come per esempio l’aumento delle allergie ai medicinali o le allergie da contatto, simbolo di una sempre più ricorrente necessità di allontanarsi da tutto quello che è sintetico per fare ritorno a figure più “vere e sincere” e meno “artificiali e costruite”.

I soggetti maggiormente a rischio possono essere persone che vivono sempre uno stato di diffidenze o uno stato di allerta verso il mondo esterno, colore i quali “si, puoi entrare nel mio mondo, ma solo fino a un certo punto”.

Oppure persone che hanno una conflittualità antica ed irrisolta verso i genitori, che si traducono in ambivalenza rispetto all’idea di indipendenza e alla possibilità di amare ed essere amati.

E per ultimi, persone con uno spiccato senso dell’ordine, della pulizia e della moralità, che costituiscono i pilastri della loro identità e persone che fanno fatica a dire di no e a manifestare la propria rabbia.

 

Rimedi fitoterapici, agopuntura, trattamenti shiatsu o ayurvedici, integratori alimentari e alimentazione controllata possono sicuramente aiutare a controllare i picchi del problema, ma un percorso interiore che indirizzi e guidi la persona verso una più attenta conoscenza e accettazione di se stesso e del reale mondo che la circonda, potrebbe migliorare nettamente stile di vita di chi deve affrontare questi problemi.

 

Parti dell’articolo sono prese da “Dizionario di medicina psicosomatica