E' solo una scelta

La nostra mente “archivia” i nostri ricordi senza mettere etichette.

Non vengono riconosciuti come belli o brutti, come positivi o negativi ma vengono solo appoggiati su ripiani come fossero libri che abbiamo letto o meglio ancora dentro dei cassetti che vengono aperti nel momento in cui qualcosa richiama quella situazione già vissuta.

 

Ma proprio come succede per i libri, siamo solo noi che possiamo decidere se apprezzarli o no, se dare una valutazione oppure se viverli, farci coinvolgere e aspettare quella riga dell’ultima pagina per sentire cosa ci hanno lasciato.

Possiamo tenerli vicino al letto per dargli un’occhiata ogni tanto anche se li abbiamo finiti oppure sul divano per leggere la stessa frase decine o centinaia di volte.
Ma una cosa dobbiamo ammetterla.

 

Nessun libro è visto da tutti nello stesso modo.

Qualcuno può apprezzarne uno per lo stile, qualcuno può vederci delle novità perché non ne aveva mai letti dello stesso genere, altri possono essere colpiti dall’intensità dell’azione… e poi arriva una persona che quel libro proprio non riesce a leggerlo o per la quale è proprio un libro inutile e superficiale.

Non c’è un unico modo di viverlo e così è anche per i nostri ricordi.

Momenti che viviamo più volte e non ci trasmettono niente, ad un certo punto della nostra vita vengono rivissuti o riletti come creazioni stupende per poi tornare ad un punto di vista più equilibrato, distaccato o addirittura doloroso.

I nostri ricordi fanno questo, ci fanno arrivare alle stelle in un determinato momento per poi trascinarci nel baratro, un giorno, un mese o un anno dopo, oppure l’esatto contrario. Ma la situazione vissuta è sempre la stessa, non è cambiata. Tutto dipende dalle emozioni che in quel momento percorrono il nostro essere più profondo.

 

I cambiamenti ai quali la vita ci porta, fanno sì che la nostra visuale sia diversa nel tempo.

Solo noi possiamo permettere alle nostre aspettative o ai nostri ricordi di influenzare il nostro stato d’animo presente, il giudizio che gli diamo guiderà per i momenti successivi alla scelta il nostro umore e la nostra visione della vita, passata,presente e futura, cambierà.

Tutto questo mi porta a pensare che, indipendentemente dal viverli positivamente o negativamente, dovremmo imparare a capire quale è il tempo giusto per tenerli, vederli, analizzarli o sentirli prima di metterli nel cassetto.

Portarli avanti per troppo tempo ci terrà legati al passato, ci potrebbero stancare o logorare o potrebbero anche creare delle aspettative che non hanno fondamento, ma illudersi di poterli lasciare andare, magari anche in fretta, non ci permetterà di apprendere le lezioni che ci devono insegnare e quindi di prepararci al meglio per le situazioni successive.

Trovare il tempo giusto di viverli ed il modo giusto di vederli ci aiuterà a crescere e ad affrontare il presente in modo migliore, traendo dal passato gli insegnamenti che ci aiuteranno a migliorare il nostro futuro.

I ricordi restano in quei cassetti che ogni tanto si aprono da soli, cassetti che possono anche essere in altre parti del nostro corpo e non solo nella mente, ma ovunque si trovino, passando hanno lasciato qualcosa per prendere una parte di noi e quel qualcosa sarà nostro per sempre.